“Lavorare al mindset imprenditoriale attraverso le storie”. Intervista con la docente Sara Loffredi

Il Garden Lab del Vivaio delle Imprese è un percorso di formazione ideato per supportare i ragazzi e le ragazze partecipanti nel trasformare la loro idea in un progetto concreto. Uno dei percorsi ha il titolo “Le life skills per nuovi imprenditori” e, tenuto da Sara Loffredi, ha l’obiettivo di supportare i partecipanti nel riconoscere e potenziare se stessi nella nuova avventura professionale.

Sara Loffredi, dopo tredici anni come editor e responsabile d’area in un editore giuridico, è scrittrice e formatrice. Autrice Einaudi (“Fronte di scavo”, 2020) e Rizzoli (“Sete”, 2023), si occupa di connessioni tra norme e narrazione con il progetto “Sana e robusta Costituzione” che porta nelle scuole il racconto del diritto. Formatrice aziendale e coach iscritta ad A.Co.I – Associazione coaching Italia, ha fondato il metodo “Narrazione evolutiva“, che utilizza la narrazione come strumento di empowerment per persone e organizzazioni. È docente Formaper – ente formativo della Camera di commercio di Milano e co-direttrice scientifica della collana di corsi manageriali ISPER “Raccontare l’azienda e le persone”.

L’abbiamo intervistata in vista della partenza del suo percorso.

Come pensi di sviluppare le tue lezioni?

Lavorerò sul mindset imprenditoriale dei partecipanti con un metodo che utilizza le storie come leva per sviluppare l’empowerment e favorire il cambiamento: si chiama “narrazione evolutiva” e prende le mosse dalla mia esperienza di scrittrice e formatrice. Le storie esistono da sempre e da sempre raccontano la trasformazione dell’individuo, della comunità o del mondo; contengono sfide, desideri, conflitti, soluzioni; affrontano temi universali. Sono dizionari per leggere la realtà, mappe per esplorare noi stessi e il nostro modo di funzionare, attrezzi utili per trovare nuovi modi di far evolvere una passione o un’idea in un progetto concreto, imparando ad accettare il rischio come parte integrante del percorso.

D’altronde una nuova idea, prima di diventare impresa, non è altro che un’immagine, un racconto nella mente. È da lì che voglio partire, insieme ai partecipanti: lavoreremo sulle loro storie e su quelle che ho selezionato per loro, tratte dalla tradizione di leggende e miti.

Perché pensi che questi temi siano importanti per lo sviluppo di un’idea, di un progetto o di un’impresa?

Quando sviluppiamo un nuovo progetto – e a maggior ragione quando facciamo nascere un’impresa – è indispensabile ricalibrare la visione di noi stessi, perché entriamo in contatto con nuovi “modi di funzionare” ed è necessario imparare a maneggiarli. Un’idea che mette radici nella realtà è carburante preziosissimo, ma per essere libera di portare un reale cambiamento deve poggiare le basi su un atteggiamento mentale proattivo, che vede opportunità dove altri vedono solo problemi e trasforma le sfide in occasioni di crescita. La costruzione di una visione chiara del futuro, in quest’ottica, viene facilitata dall’approccio narrativo, perché le storie esistono dove c’è cambiamento, trasformazione: se niente cambia, non esiste storia. Per immaginare il nuovo, e poi costruirlo, sono quindi utilissime l’attivazione creativa e la capacità di riconoscere modelli universali in storie che sembrano lontane ma parlano di ciò che ci riguarda: gestire le responsabilità, non sprecare talenti, utilizzare al meglio le proprie risorse.

Hai un consiglio da dare a un giovane che vuole mettersi in gioco come imprenditore?

Di ricordare sempre il suo “perché”. Ci saranno momenti confusi, nei quali la strada immaginata non sarà quella percorribile: la realtà si scontra spesso con l’immagine che abbiamo di lei. Per questo consiglio di tenere il “perché” sempre presente, come una lanterna che illumina la strada, anche quando sarà un sentiero sterrato e difficile da affrontare.

Il progetto Vivaio delle Imprese è selezionato e sostenuto dall’avviso pubblico «Giovani e Impresa» di ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, iniziativa co-finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale a valere sul Fondo per le politiche giovanili – anni 2020 e 2021. È sviluppato dal Comune di Isernia – capofila – con il supporto di Italiacamp. Sono partner del progetto i comuni di Colli al Volturno, Miranda Pesche, Macchia d’Isernia, Agnone, Cerro al Volturno; l’Istituto ISIS Fermi Mattei; le realtà locali imprenditoriali e associative Santa Croce, Birrificio La Fucina, La Bottega degli ArtiSgiani, Molise Rafting, Associazione C.A.S.T..

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