Filotrama è una delle realtà coinvolte nel Vivaio delle Imprese, progetto che mira a incentivare l’imprenditorialità giovanile e lo sviluppo di progetti a vocazione sociale nel territorio molisano.
Filotrama nasce da un’idea di Michela e Gloria, due cugine molisane, che dopo quasi 15 anni di lavoro in diverse aziende di abbigliamento hanno deciso di tornare nella loro terra d’origine per dare vita alla loro idea: creare qualcosa di autentico e identitario, che andasse oltre il fast-fashion che caratterizza molti prodotti di oggi.
Come è nato il vostro progetto?
Filotrama nasce dal desiderio di dare vita a una realtà che raccontasse il nostro gusto attraverso una linea di capi continuativi realizzati con tessuti sartoriali maschili di giacenza, che quindi arrivano da rimanenze di confezioni e produzioni.
A questa scelta siamo arrivate avendo avuto le mani in pasta per tanti anni in grosse aziende.
Nasce dalla forte convinzione di voler dare vita a un progetto qui, un progetto che respirasse molisano, anche per una forma di riscatto, di affetto verso la nostra terra e di voglia di raccontare che in provincia si può fare e ci si vive anche bene.
Nel pratico nasce da un primo tentativo fallito fatto quando lavoravamo e vivevamo in aziende e città diverse, e dalla decisione di rischiarcela lasciando stipendi certi e la vita di città per tornare a casa e dedicarci completamente a questa idea.
Quanto è legato Filorama al suo territorio?
Direi parecchio come si legge dalle risposte precedenti, fondamentale per noi era far nascere qui il nostro progetto, i modelli portano i nomi di borghi molisani proprio perché fosse chiaro da dove veniamo, o forse per ricordare a noi stesse perché abbiamo deciso di tornare e investire qui che, diciamocelo, non è il posto più semplice per dare vita a un’attività, si rema contro tutto e tutti ma continuiamo a restare perché si deve fare in qualche modo, solo restando e facendo si può cambiare e valorizzare un territorio.
Quanto conta la tradizione locale nella vostra produzione?
Poco per ora, Filotrama è una piccola produzione di capi sartoriali ma con la voglia di crescere. Però non è facile perché di maestranze ne abbiamo tante sul territorio, ma nascoste o scoraggiate da quelli che sono stati gli eventi negativi legati al settore abbigliamento nei decenni passati, e quindi si fa fatica a entrare in quella tradizione del saper fare. C’è un senso di rinuncia e di sfiducia ed è davvero faticoso.
Ci descrivete il vostro team?
Michela e Gloria: collaboriamo a questo progetto fondendo le diverse competenze acquisite nelle precedenti esperienze lavorative. Sofia, è una collaboratrice fisicamente lontana ma molto vicina al progetto, ne fa parte da anni ed è una digital strategist. Angela, una giovane ragazza in tirocinio.
Cosa consigliereste a un giovane per sviluppare un suo progetto a Isernia e più in generale nel Molise?
Di essere convinti prima di tutto perché non è facile e, se si è convinti: fare fare e fare. Di iniziare da qualche parte e Vivaio delle Imprese è una grande occasione per partire. Filotrama nasce da un crowdfunding, ci dicevamo di continuo: ma cosa stiamo facendo? Chi investirà mai i propri soldi in persone sconosciute che vogliono mettere su un progetto in una terra sconosciuta? Ci sbagliavamo! Quelle persone ci hanno permesso sì di iniziare nel concreto ma, soprattutto, è grazie a loro che abbiamo iniziato a crederci davvero. Ci hanno fatto capire che fuori c’è un mondo pronto ad accogliere e raccogliere nuovi progetti, persone che vivono lontane ma che non vedono l’ora di farne parte.
Gli diremmo che è possibile lavorare in Molise, vivere qui nel verde e in spazi umani e arrivare dappertutto grazie ai social, al web. Certo, bisogna lavorare duro, nulla arriva senza lavorare duramente, ma questo vale anche se vivi a Milano.
Gli diremmo che la vera rivoluzione, ora, è vivere in provincia, non fa più figo vivere in città, la gente scappa se può!
Noi abbiamo la grande fortuna di vivere in una terra che, con tutti i suoi difetti, può offrire tanto. Non ci rendiamo conto e la trattiamo male, spesso, perché è così che si fa con le cose scontate, ma invece dovremmo trovare il modo di trasformare quei difetti in ricchezza, in pregio, in opportunità lavorative.Sono le persone a cambiare i posti e qui c’è tanto da fare: il Molise è una terra di antiche tradizioni e di poca concretezza, basterebbe sfruttare quello che già abbiamo per creare lavoro, recuperare e rendere attuale restando qui ma con gli occhi puntati al pubblico fuori regione.
Come può essere utile un progetto come il Vivaio delle Imprese?
È un’occasione di formazione unica per chi ha voglia di fare. Confrontarsi e imparare da professionisti restando nella propria terra credo sia una grande opportunità e può aiutare a mettere in fila le idee, perché un conto è avere un sogno, un conto è renderlo progetto, renderlo realtà, e avere figure che aiutino in questo percorso è tantissimo.
Il confronto e la formazione possono portare a cambiare traiettoria, da un’idea possono nascerne altre, quindi tutto di guadagnato.
Vuoi candidare la tua idea e partecipare a un percorso di formazione laboratoriale? Compila il form di contatto.
Vivaio delle Imprese è finanziato dall’avviso pubblico “Giovani e Impresa” di ANCI cofinanziato dal Dipartimento delle Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, di cui il Comune di Isernia è capofila.